Navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza
Visioni di chi educa
Breve storia e genesi del video
Quando l’idea del convegno e quella di un breve video che introducesse le diverse giornate ha cominciato a delinearsi nel gruppo di lavoro, il concetto di complessità e il sentimento dell’incertezza sono emersi nei nostri ragionamenti.
Quali chiavi di lettura utilizzare? Come raccontare le tante dimensioni dell’educazione nel quotidiano? In che modo stare costruttivamente nell’ambivalenza e nel disequilibrio? Come sostenere le faticose esperienze personali di questi ultimi anni nei nidi e nelle scuole per ricavarne pensieri generativi professionali e opportunità complessive di benessere?
Il testo di Edgar Morin I sette saperi necessari all’educazione del futuro è parso immediatamente collegato a ciò di cui si stava parlando. Scritto nel 1999 con l’intento di traghettare – iniziamo subito alludendo alla navigazione – l’insegnamento nel nuovo millennio, pone come quinto sapere l’affrontare le incertezze. Sottolineando l’imprevedibilità e l’ignoto come cifre della contemporaneità l’autore ci offre questa metafora: Bisogna apprendere a navigare in un oceano d’incertezze attraverso arcipelaghi di certezza. Si tratta dunque venire a patti con il fatto che gli eventi della storia rendono instabile ed incerta l’esistenza delle società e dei singoli in quanto la storia non procede per evoluzione lineare.
Resoconti
Visioni di chi educa – Resoconto interviste Friuli Venezia Giulia
La prima cosa che mi ha colpito di questa metafora riguarda il movimento del navigare che è diverso dal movimento del camminare dritto: il movimento del navigare implica l’oscillazione … molto spesso ci si è trovati ad oscillare fra vissuti molto diversi, momenti di criticità asfittici molto negativi e cupi e momenti invece di speranza, di senso, di voglia di fare, di positività. In questo oscillare fra questi vissuti non è sempre facile starci…
Visioni di chi educa – Resoconto interviste Roma
Il lavoro delle educatrici e degli educatori ci è stato descritto come pratica quotidiana che oscilla costantemente tra certezza e incertezza, nella relazione con l’altro bambino, bambina, colleghe, colleghi e famiglie, una costante messa in discussione, che permette di affrontare l’imprevisto attraverso il confronto su aspetti estremamente mutevoli e dinamici dell’esperienza.
Visioni di chi educa – Resoconto interviste Bologna
Le interviste sono state un’occasione preziosa e arricchente per il Centro di Documentazione RiESco del Comune di Bologna per conoscere i percorsi e le esperienze di alcuni degli operatori e delle operatrici dei servizi educativi 06 del territorio attraverso il racconto delle loro biografie professionali. A partire dalle domande stimolo proposte nell’intervista, i partecipanti hanno infatti riletto con entusiasmo il loro percorso professionale condividendone il senso e il significato.
Visioni di chi educa – Resoconto interviste Pesaro
Il punto di forza di questa esperienza è stato certamente il grande desiderio di partecipazione e condivisione, sia degli educatori interni ai servizi comunali, sia delle colleghe provenienti da servizi diversi, molto felici di collaborare con i servizi educativi del Comune di Pesaro, storicamente un riferimento nella città per la qualità dei servizi 0-6, e allo stesso tempo di raccontare la loro qualità, il lavoro quotidiano per costruirla e mantenerla.